L'Oreste

L'Oreste è internato nel manicomio dell'Osservanza a Imola.
È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto
a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo
andava così.
Dopo trent'anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel
momento peggiore. Non ha avuto fortuna l'Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili
che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi. 
Eppure, l'Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, parla sempre. Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l'Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l'Ermes non esista.
L’Oreste è una riflessione sull'abbandono e sull'amore negato. 
Uno spettacolo originalissimo, di struggente poesia e forza, in cui fluiscono momenti drammatici e altri 
teneramente comici.
 

Produzione
Società per attori, Accademia Perduta
Regia Giuseppe Marinio

di Francesco Niccolini
con Claudio Casadio
illustrazioni Andrea Bruno
regia Giuseppe Marini
produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri e Società per Attori
in collaborazione con Lucca Comics&Games