Figaro, Figaro! Largo al factotum

-Premio Ribalta 2007
miglior Attori Sandro Fabiani, Massimo Pagnoni
miglior scenografia Fabrizio Bartolucci

liberamente tratto da "Il barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini e Pierre Augustin Caron de Beaumarchais

Il nome di Figaro evoca, anche in chi non sa nulla di Rossini o Beaumarchais, la figura del barbiere e soprattutto un canto: quel "Figaro qua…, Figaro là …" che risuona nella nostra memoria.
Proprio grazie alla musica del nostro illustre conterraneo, Il Barbiere di Siviglia, il personaggio creato da Beaumarchais per le sue commedie satiriche è divenuto immortale.
Il prototipo del factotum, del tutto fare e dell'uomo comune, (un barbiere) che grazie alla volontà e alle risorse fantasiose del suo ingegno riesce a farla "in barba" e ad aver la meglio anche sui potenti.
Figaro è il barbiere e il tutto fare del giovane Conte D'Almaviva che è innamorato di Rosina. Ma Rosina vive ed è tenuta prigioniera nella casa del suo vecchio tutore Don Bartolo che vuole ad ogni costo sposarla. E poi c'è un notaio, un maestro di musica e tanti travestimenti che Figaro inventerà per far sì che il Conte D'Almaviva possa realizzare il suo sogno d'amore.
Questa versione (moderna e piena di gioia) del Barbiere di Siviglia è un'opera buffa, o meglio, una buffa opera. Sì, poiché qui, ci troviamo di fronte ad una commedia (quella di Beaumarchais) che sta dentro ad un'opera (quella di Rossini), in uno strano teatro di marionette che sta dentro un teatro d'attori.
Insomma un gioco caleidoscopico dove i generi si mescolano.
Tre attori, sei personaggi.
Sei singolari marionette senza testa e senza anima, abiti/scafandro che aleggiano sulla scena nei quali gli attori entreranno per dar vita a Figaro, Rosina, Don Bartolo e cosi via…in un susseguirsi di travestimenti, intrighi, comici incidenti, cambi d'umore e personaggi: un divertito gioco delle parti senza limiti in un crescendo tipicamente rossiniano.
E la musica, qui, al pari del testo è usata come scrittura scenica e d'attore, da interpretare e da tradire per vivere le partiture come situazioni, avvenimenti, con partecipazione e ironico distacco fino alla "subdola" finzione del play-back.

teatro d'attore con musica
età consigliata: dai 6 ai 14 anni
durata 50'

Produzione
Teatro Linguaggi
Regia Fabrizio Bartolucci

ideazione Fabrizio Bartolucci
con Sandro Fabiani, Massimo Pagnoni e Geoffrey Di Bartolomeo
regia, scene e costumi Fabrizio Bartolucci
realizzazione scenografica Rosaria Ricci
si ringrazia per la collaborazione l'Amministrazione Comunale di Urbania (Teatro Bramante) e l'Istituzione Beni e Attività Culturali, Turismo del Comune di Urbania