La nostra maestra è un Troll

Alice e Teo sono due bambini turbolenti. Inventano una diavoleria dopo l’altra per fare impazzire la loro maestra, che alla fine è costretta a licenziarsi.
Arriva allora a scuola un nuovo direttore: un Troll.
È un direttore spietato: costringe i bambini a lavorare tutto il giorno in una miniera d'oro; non appena un bambino fa una cattiva azione, viene mangiato dal Troll. Alice e Teo cercano allora di ribellarsi, ma nessun adulto sembra prendere sul serio la loro angoscia.
Dietro il racconto della scuola, c'è la realtà che incombe: la rappresentazione Trollifica di una dittatura, lo sfruttamento del lavoro minorile, la consapevolezza di cos’è l'ingiustizia, il concetto di capro espiatorio, in particolare la figura del barbaro, nel senso etimologico, che non parla la nostra lingua, che non viene compreso e che viene escluso dalla società. 
Il testo non contiene una morale; è piuttosto lo sguardo di due bambini su una realtà complessa.

Produzione
Fontemaggiore/Accademia Perduta Romagna Teatri
Regia Sandro Mabellini
Debutto

testo Dennis Kelly
traduzione Monica Nappo
di Sandro Mabellini
con Liliana Benini,
Edoardo Chiabolotti