L'ISOLA DEGLI UOMINI

Lo spettacolo LʼIsola degli Uomini è una riduzione teatrale di un fatto storico accaduto nel giugno del 1944 a Isola Maggiore nel lago Trasimeno in provincia di Perugia.
La vicenda, narrata sotto forma di monologo, riguarda l’impresa di quindici pescatori dell’isola che, coordinati dal parroco don Ottavio Posta, trassero in salvo ventisei ebrei destinati alla deportazione.
In questo monologo Stefano Baffetti, mescolando narrazione, fantasia e testimonianze dirette, ricostruisce una vicenda carica di umanità e coraggio accaduta realmente lungo le rive del lago Trasimeno alla fine della seconda guerra mondiale. La piccola storia di chi con innocenza e determinazione sfidò la ferocia nazifascista.
Un racconto che non è solo memoria del passato, ma esempio e responsabilità per il futuro.

L’isola degli uomini racconta una delle tante storie nella Storia che non andrebbero mai dimenticate. Una comunità che, pur tra mille difficoltà, vive in armonia adattandosi ai cambiamenti che il lago impone. Un luogo dove anche l’eroismo è semplice. La storia di un prete e dei suoi parrocchiani, uomini di un piccolo borgo che affronteranno la Guerra più spaventosa per salvare alcuni ebrei dalle fauci del male. 

Nel giugno del 1944 il lago Trasimeno è tagliato in due dal fronte della guerra. A est e a sud ci sono i nazifascisti, sulla sponda opposta gli Alleati. Nelle notti tra il 19 e il 21 giugno, quindici pescatori a bordo di cinque barche a remi, portano in salvo ventisei ebrei internati a Isola Maggiore. Isola è sotto il controllo dei nazifascisti e i pattugliamenti delle sponde sono frequenti. L’operazione è promossa e coordinata dal parroco, don Ottavio Posta. Gli ebrei, quasi tutti perugini, sono internati a Isola dall’aprile del 1944. Lʼallora prefetto di Perugia, Armando Rocchi, che in altre circostanze si è comportato da spietato gerarca, ha disposto questo confino all’insaputa del comando nazista. Gli ebrei sono stati accolti a Isola Maggiore come ospiti, grazie anche alle benevole indicazioni di don Ottavio Posta, guida e padre spirituale di Isola. Il trasporto sulla riva Alleata si è reso necessario per la crescente ostilità dei tedeschi, soprattutto dopo il 25 luglio e lʼ8 settembre del’43.

La storia che ne risulta è grandiosa, ben strutturata, piacevole quanto drammatica. Il punto di vista corale che si percepisce nel monologo, diventa nel romanzo quello di una voce narrante che si concentra su pochi personaggi principali tanto ben delineati da reggere, con le proprie esperienze e la propria personalità, lo sviluppo di tutta la vicenda. Restare sull’isola e aspettare? Mandare via tutti gli uomini e i ragazzi dai 15 anni in su? E allora le donne, i vecchi e i bambini resteranno senza difesa? E quelli che sono lassù, nel Castello? Al di là dei fatti, il protagonista del romanzo è proprio la scelta, e in particolare la più orrenda di tutte: e se si offrissero quegli ebrei come vittime sacrificali in pasto ai tedeschi?

 

Produzione
Bottegart
Regia Stefano Baffetti

di e con Stefano Baffetti